Dopo un anno di lavori, il 1 dicembre 2017 viene inaugurato l’ampliamento degli spazi di lavoro del carcere di Padova: il cantiere AbitareRistretti gestito dalla Cooperativa Sociale AltraCittà e accompagnato dall’associazione Artieri ha dato i suoi frutti. Gli spazi sono stati ampliati, rivisti dal punto di vista planimetrico, e riqualificati dal punto di vista ambientale: attraverso nuove colorazioni per caratterizzare i diversi spazi, attraverso nuovi arredi e la riorganizzazione dei macchinari e delle postazioni di lavoro in ciascun laboratorio.
La biblioteca, la redazione del giornale Ristretti Orizzonti e del Tg Due Palazzi, l’area di lavoro Fisher, la legatoria, la sala digitalizzazione (laboratorio Digit), i laboratori di assemblaggio e confezionamento, si ripensano e riorganizzano per ospitare più lavoratori. Nuovi spazi, luoghi del lavoro, progettati e costruiti dai propri abitanti, coloro che ogni giorno vi lavorano.
AbitareRistretti: un racconto condiviso
Per inaugurare i lavori, una conferenza racconta gli intenti condivisi da soggetti diversi: le persone detenute e gli operatori della Casa di Reclusione di Padova, gli agenti e gli operai della MOF (Mannutennzione Ordinaria Fabbbricati), i bibliotecari, i volontari, gli studenti del workshop AbitareRistretti, gli architetti di Artieri. Una testimonianza collettiva guidata dalla passione della sociologa Viviana Ballini.
La Cooperativa Sociale AltraCittà dichiara che vuole continuare i lavori, per creare anche spazi di sosta per la pausa pranzo per i suoi lavoratori, anche all’aperto. Lancia così una campagna di crowfunding, avvalendosi del portale TerzoValore di Banca Prossima.
Ciò che abbiamo imparato, grazie a questa collaborazione, è la forza di volontà. Di continuare a co-costruire i propri spazi. Di esigere un cambiamento sul posto di lavoro. Di mettere alla prova le le proprie capacità. Di mettere in discussione le proprie convinzioni. Di abbattere le distanze. Di prendersi cura.
Il valore del progetto ha un’importanza colossale per la rivoluzione che porta al senso della parola pena: rinnovare gli spazi della pena vuol dire anche lavorare ad una diversa cultura della pena, in questa occasione più riflessiva, educativa e partecipata.
Credits
Cooperativa Sociale AltraCittà
Enti coinvolti: Casa di Reclusione Due Palazzi di Padova
Aziende coinvolte: Fisher, Cooperativa AZ servizi, Palazzina Creativa, Colorificio Ard
Università: DIST e DAD – Politecnico di Torino
Persone coinvolte: Rossella Favero, Valentina Franceschini, Ornella Favero, Viviana Ballini, Valeria Bruni, Paolo Giardiello, Federica Lea, Marella Santangelo, Enrico Sbriglia, Marco Canciani, Damiano Biasiolo, Andrea Faliva, Sandro Boesso, Bruno Monzoni, Slavisa Dimitrevic, Miroslav Velimirovic, Girolamo Principe, Andrea Grifalconi, Roberto Piccolo, Daut Krasniqi (Dodo), Bresmir Dimiri, Lorenzo Russo.
© fotografie a cura di AltraCittà Cooperativa Sociale – dal blog AbitareRistretti