Artieri organizza e gestisce cantieri di autocostruzione in cui gli abitanti del contesto, oggetto di riqualificazione, sono anche gli esecutori dell’intervento.
Nell’ambito della riqualificazione dello spazio si verificano occasioni in cui l’autocostruzione è l’unico metodo che rende sicura la realizzazione degli interventi, soprattutto laddove le possibilità realizzative sono fortemente minate dalla scarsità di risorse materiali. In questo senso autocostruire significa soprattutto colmare il vuoto di risorse materiali con altre risorse immateriali: le capacità (in materia di produzione di spazi) degli abitanti.
L’autocostruzione rappresenta quindi una soluzione che possono adottare singoli individui o associazioni di cittadini per rispondere a specifiche esigenze abitative. Gli studi nell’ambito derivano soprattutto dai paesi in via di sviluppo, dove i quartieri informali (spesso interamente autocostruiti) rappresentano la maggior parte dell’ambiente costruito. Qui si rilevano, da una parte, una naturale propensione alla trasformazione dello spazio che riguarda l’essere umano in generale, che rappresenta una risorsa preziosa per lo sviluppo urbano; dall’altra una carenza qualitativa nel risultato costruito cui può sopperire una progettazione attenta soprattutto all’ottimizzazione delle risorse.
Per questo l’accompagnamento ai processi di autocostruzione diventa importante proprio per permettere un maggior controllo del risultato, ovvero garantire la qualità della trasformazione, laddove questa avviene ad opera di persone non specializzate.
Per questo Artieri si occupa di progettazione esecutiva, organizzazione e gestione di cantieri.
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Progettazione esecutiva a misura di capacità
Quando un’opera deve essere realizzata da mani non esperte, diventa importante scegliere accuratamente le tecnologie da utilizzare perché possa essere eseguita secondo i migliori criteri di robustezza e solidità. Il progetto esecutivo parte quindi dalla definizione del quadro delle capacità, e include anche la definizione di momenti formativi organizzati con scuole edili o artigiani.
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Organizzazzione e gestione dei cantieri
Il cantiere di autocostruzione è innanzitutto uno scenario di capacitazione: si tratta in definitiva di percorsi di rafforzamento delle capacità individuali nell’ambito della trasformazione dello spazio. Ciò, sempre in un ottica di nuovo welfare, consente di aumentare il livello di benessere laddove persone e comunità acquisiscono nuove capacità per rispondere autonomamente ai propri bisogni. Per questo organizziamo il lavoro di cantiere a partire dalle capacità delle persone coinvolte e nell’ottica di un rafforzamento delle stesse.
Autocostruzione come metodologia
In un’ottica di riutilizzo degli scarti come risorse il nostro approccio include nel ciclo output-input anche quegli elementi immateriali che possono supportare la fattibilità degli interventi e che normalmente non sono considerati.
Queste risorse immateriali sono ad esempio le capacità delle persone, ma anche il loro tempo e le loro idee e competenze. Rappresentano inoltre risorse importanti anche i materiali inutilizzati, gli scarti e le strumentazioni disponibili di enti e istituzioni, che, laddove sotto-utilizzate, possono essere rese disponibili per nuovi progetti e nuove azioni.
L’autocostruzione rappresenta, dunque, uno strumento per la fase ideativa degli interventi, soprattutto in quei casi in cui è necessaria una trasformazione fisica dello spazio e non esistono le risorse economiche per esternalizzare i lavori. Uno strumento rilevante per il rafforzamento delle capacità di autodeterminazione sia individuali che collettive.